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Due medaglia d’argento, arrivate entrambe in staffetta. Questi i risultati portati a casa dalla spedizione azzurra ai Mondiali Under 19 di Pentathlon Moderno, che si sono svolti a Istanbul, in Turchia.

Le competizioni si sono chiuse nella serata di ieri con la staffetta mista che ha visto la coppia azzurra formata da Tiziano Frangioni (P.M. Ippocampo) ed Elisa Sala (Avia Pervia) chiudere all’undicesimo posto. La gara è stata vinta dalla Francia, davanti a Egitto e Corea.
La squadra italiana, dunque, porta a casa due argenti nelle staffette, conquistati da Matteo Bovenzi (Area 51) e Denis Agavriloaie (P.M. Ippocampo), e da Teresa Gioia (Pentafiano) e Annachiara Allara (Junior Pentathlon Asti). A livello individuale il miglior piazzamento è stato quello di Matteo Bovenzi che ha conquistato un importante quinto posto nella gara maschile.

Si chiudono, così, le competizioni internazionali per la Nazionale giovanile di Pentathlon Moderno, al termine di due mesi molto intensi per i giovani pentatleti azzurri, che si sono cimentati, e hanno raccolto buoni riscontri, nelle prime gare internazionali con la nuova quinta disciplina a ostacoli che dopo le Olimpiadi di Parigi 2024 sostituirà l’equitazione.

“Il settore giovanile è in leggera crescita, ma c’è ancora molto da lavorare. – evidenzia il Presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno Fabrizio Bittner, tracciando un bilancio finale - I risultati a livello internazionale, di Europei e Mondiali Under 17 e Under 19, evidenziano una crescita nel settore giovanile, ma più di alcune individualità rispetto al movimento complessivo. Siamo ancora indietro nelle discipline fisico-atletiche, dove occorre diffondere maggiormente una cultura dell’allenamento, che vedo ancora carente nel nostro ambiente giovanile, sia nazionale che associativo. – aggiunge il numero uno della Fipm - Occorre una maggiore sensibilizzazione in tal senso, che parta come input dal settore tecnico della Federazione stessa per stimolare la base associativa, i tecnici societari, oltre a considerare l’ampliamento della base numerica, altro tema su cui dobbiamo concentrarci. Tuttavia – conclude - le medaglie estive possono servire da stimolo per una crescita più diffusa del movimento e rappresentano un buon punto di partenza”.